Mercati azionari nella bufera. Non lasciarsi prendere dal panico
Altro che la bomba della Corea del Nord, la vera bomba, quella che fa paura, è la Cina, o meglio il contesto economico mondiale. Qualche tempo fa vi avevo segnalato l’inquietante espressione usata da un importante membro della Banca Centrale cinese che suonava all’incirca cosi: “stiamo navigando in un mare tempestoso”, e doveva proprio essere intesa come una sirena d’allarme.
Il fatto è che, come andiamo dicendo da tempo, risulta sempre più difficile mettere delle toppe alle falle che man mano si susseguono, gli Stati Uniti non hanno più un cent in cassa, a Draghi restano pochi spiccioli, il Giappone è alla canna del gas ed in Medio Oriente sta succedendo un casino infernale, ci sono i motivi per cui le Borse possono andar bene?
Naturalmente, però, non possiamo lasciarci prendere dallo sconforto, tutti i problemi hanno una soluzione (o quasi) quindi non ci resta che trovarla.
Essere stati prudenti, come più volte consigliato nelle settimane e nei mesi scorsi, avrebbe reso meno drammatico questo crollo dei mercati, ma ora occorre cercare di capire fin dove potranno scendere le Borse.
Perché senza dubbio un rimbalzo lo vedremo, ma bisogna fare valutazioni diverse in ottica di breve oppure di lungo periodo, limitando per ora l’orizzonte temporale occorre attendere la stabilizzazione del prezzo del petrolio per trovare una base dalla quale ripartire.
Se invece allunghiamo l’orizzonte temporale è chiaro che sarà fondamentale la stabilizzazione di una zona del mondo come il Medio Oriente e la “riorganizzazione” delle attività produttive che si renderà necessaria visto il continuo progresso tecnologico e la rivoluzione internet.
Nel frattempo?
Ripeto, operare sui mercati … sempre!!! Eventualmente con operazioni di carattere ribassista, che possono limitare i rischi e fungere da “copertura”. Quando piove bisogna aprire l’ombrello, altrimenti ci si bagna.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro