“Muore” anche Pasta Agnesi. Who’s next? (Chi sarà il prossimo?)
Adesso è ufficiale il gruppo Colussi ha annunciato che dovrà chiudere entro la fine dell’anno lo stabilimento di Imperia. Muore così Pasta Agnesi.
Era nata 190 anni fa, ne aveva viste tante, era sopravvissuta all’Unità d’Italia, a due Guerre mondiali, alla crisi del ’29, non ce l’ha fatta a resistere a Monti, Letta, Renzi, all’euro, alle tasse, ad un’Italia ormai sfinita e sfiduciata.
La sola ipotesi che resta in piedi, ma è puramente teorica, è che a marchio Agnesi si producano altri alimenti e naturalmente in un nuovo stabilimento, insomma, avete capito, una flebile speranza di salvare posti di lavoro.
Anzi è più probabile che se ne perdano altri, visto che è fortemente in dubbio anche la sopravvivenza dello stabilimento di Fossano.
Ovviamente l’ingloriosa fine di un marchio “storico” per la pasta italiana è solo l’ultima triste storia di un’industria italiana allo sbando, non fa quasi notizia, anzi, non la fa proprio.
Certamente non sarà menzionata sui media tradizionali ameno che … i lavoratori non mandino un video messaggio a Papa Francesco che però si è specializzato nel salvataggio di aziende pubbliche decotte che hanno portato milioni di euro di perdite come le acciaierie Lucchini di Piombino.
In quel caso, dopo l’intervento del Pontefice in alcune ore si sono trovati 275.000.000 (duecentosettantacinque milioni di euro!!!) di soldi pubblici che andranno a finanziare un nuovo carrozzone, con l’ennesimo sperpero di denaro pubblico, e volete scommettere che alla fine saranno molti di più?
Ma la scomparsa della pasta Agnesi invece avviene nel silenzio più assordante, forse per rispetto al geniale slogan pubblicitario che tutti coloro che hanno una certa età ricorderanno per sempre “Silenzio, parla Agnesi”.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro