Napolitano e le consultazioni farsa

Napolitano e le consultazioni farsa

 

Che la democrazia in Italia fosse morta non è una notizia recente, non abbiamo neppure la certezza che sia mai nata, ma perlomeno fino ad alcuni anni fa si faceva finta che esistesse, venivano utilizzati dei “rituali”, celebrate certe “liturgie”.

Ora proprio è saltato tutto, forse è meglio così, almeno si evitano messinscene ormai datate, è chiaro a tutti che le elezioni non servono a nulla e l’Italia, come diceva Von Metternich, è tornata ad essere soltanto “un’espressione geografica”.

Mi trovo così d’accordo con il M5S e la Lega che hanno deciso di non presentarsi alle consultazioni visto che le stesse sono ormai diventate una farsa.

Il termine farsa è fin troppo benevolo per descrivere queste consultazioni, il Presidente della Repubblica dovrebbe, dopo aver ascoltato i leaders dei vari partiti politici, attribuire l’incarico di formare un nuovo governo alla persona che, più di altre, sia capace di guidare un esecutivo in grado di ottenere la fiducia da entrambe le nostre Camere.

Orbene, se prima ancora che il nostro Presidente della Repubblica abbia convocato i segretari dei vari partiti, Angela Merkel, cioè il capo di governo di una nazione straniera, si permette di invitare Renzi a “fare presto” e se Barroso, cioè un euroburocrate portoghese si mostra soddisfatto perché ritiene Renzi “un europeista convinto”, mi dite voi che che termine debba venir utilizzato per descrivere questo tipo di “consultazioni”?

Noi abbiamo prima svenduto tutto ciò che avevamo per poter entrare nell’euro (anzi di più, abbiamo persino pagato una tassa ad hoc, ricordate?), ora abbiamo svenduto anche la parvenza di democrazia che c’era rimasta, i nostri politici sono considerati più o meno adatti a ricoprire certi ruoli a seconda del loro tasso di “europeismo”.

Sei un “europeista convinto”?
Ok allora puoi fare il Presidente del Consiglio, altrimenti “Niet”.

Ma la cosa ancor più preoccupante è che per guidare il nostro Governo non è più necessario il consenso elettorale dei cittadini.

La sovranità popolare è diventata un optional.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro