Napolitano tira la cinghia
Anche quest’anno, motivi di opportunità, hanno spinto il Presidente della Repubblica a soprassedere al tradizionale “Ricevimento del 1° Giugno”, un appuntamento che vedeva fra gli invitati al Quirinale, oltre alle autorità istituzionali, esponenti della società civile e Capi missione delle Rappresentanze Diplomatiche in Italia.
Il giorno successivo, 2 Giugno, festa della Repubblica, però, non mancherà il messaggio televisivo augurale del Presidente a tutti gli italiani e la rassegna militare che, però, risulterà sobria.
Sempre nella ricorrenza della Festa della Repubblica i giardini del Quirinale saranno aperti per i cittadini che vorranno visitarli.
Insomma, Napolitano, la Boldrini, Grasso & Co. dimostrano agli italiani di esseri i primi a privarsi anche del cibo, se necessario, perché se l’Italia deve “tirare la cinghia” le massime cariche dello Stato danno per primi l’esempio.
Siamo in piena crisi ed il risparmio diventa un’esigenza, non è stato reso noto dove andranno i soldi che non verranno spesi nel Ricevimento, andranno a ridurre il debito pubblico? O verranno distribuiti alle famiglie più bisognose?
Gira voce che Renzi abbia avanzato l’ipotesi di prenderseli lui perché aveva fatto delle promesse a qualche milione di italiani e sembra abbia qualche problema nel poterle mantenere.
A mio avviso, però, ci sarebbe stato un metodo migliore per raccattare ancora più soldi per le misere casse dello Stato, strano che non sia venuto in mente al Premier Renzi. Quale? Semplice!
Si sarebbe dovuto comunque svolgere il Ricevimento ed alla fine si dovevano mettere all’asta su eBay i resti. Sai quanto si sarebbe ricavato dalla vendita delle conchiglie delle ostriche mangiate da Napolitano? E dal tovagliolo sporco del rossetto della Boldrini? Sarebbe andato a ruba!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro