Piazza Affari: è arrivata la bufera
Il Ftse Mib precipita sotto i 20.000 punti
Solo vendite, Draghi non sa che pesci pigliare e ciò che potrà fare non saranno altro che palliativi, non ci sono medicine, ed il placebo non ha funzionato.
Il bazooka di Draghi non c’è, oppure è caricato a salve, il mercato oggi ha oggi emesso il suo verdetto “non ci credo”.
La Francia ha detto a chiare lettere che dei parametri di Maastricht, delle politiche di austerità, e delle sanzioni dell’Unione europea “se ne fotte”.
A questo punto certamente si cercherà una mediazione, ma la logica è logica e vince sempre, ciò che può variare è il tempo che occorre affinché la razionalità abbia il soppravvento.
L’ineludibile è ineludibile, in ogni parte della terra, puoi saltare in alto finché vuoi, ma la forza di gravità ti riporterà sempre giù.
Domani ricorre il ventiquattresimo anniversario della riunificazione della Germania, molti allora videro in quell’evento storico un potenziale pericolo per la tenuta democratica dell’intero Vecchio Continente.
Sembra proprio che il principale artefice di quella riunificazione, il Cancelliere Helmuth Kohl, temesse lo strapotere della Germania, non so se ciò corrisponde alla verità, di certo il sogno di non vedere più guerre nel Vecchio Continente non si realizzò, e quello di riunire tutti i popoli europei sembra sempre più utopico.
Oggi l’Europa, intendendo con quel termine l’apparato burocratico che ha le proprie sedi a Bruxelles, Strasburgo e Francoforte ha dimostrato tutta la sua debolezza, non è certo oggi che finisce l’Unione europea, ma da oggi non ci sono più alcune certezze.
Il mercato conta fino ad un certo punto, al momento è ancora manovrato oppure è “contrarian”, l’euro si è rafforzato rispetto al dollaro e lo spread Btp/Bund è salito solo dell1,9% rimanendo abbondantemente sotto quota 150 punti base, ma anche il mercato prima o poi “si piegherà”.
La maggior parte dei nostri titoli del comparto bancario ha perso oltre cinque punti percentuali, il Ftse Mib (-3,92%) ha subito una vera e propria disfatta che, chissà perché, non si è ripercossa sullo spread.
Il 30% dei titoli che fanno parte del nostro indice principale ha perso oltre quattro punti percentuali.
Wall Street cerca di “far finta di niente”, ma dopo la debacle della vigilia al momento scende ancora seppur limitando i ribassi intorno al mezzo punto percentuale.
La scelta delle sanzioni alla Russia si è dimostrata disastrosa (forse il più grande errore della Merkel), i catalani non vogliono mollare sul referendum, e l’Italia è con l’acqua alla gola, molti Comuni non riescono a pagare i propri dipendenti.
Insomma sembra molto difficile trovare motivi di ottimismo, ma non preoccupatevi non sta accadendo nulla di catastrofico … è solo la logica che reclama la sua parte.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro