Pil II° trimestre: Germania batte Italia 4-0
L’Istituto Federale di Statistica di Wiesbaden ha annunciato ieri che il Pil della Germania nel secondo trimestre dell’anno in corso è cresciuto dello 0,4% mentre, come tutti sappiamo, nello stesso periodo in Italia è rimasto immobile: 0,0%. Per cui possiamo dire: Germania batte Italia 4-0.
Il dato è sorprendentemente positivo, le previsioni degli analisti erano per una crescita molto più modesta: 0,2%.
Indovinate quale settore ha contribuito maggiormente al raggiungimento di questo straordinario risultato. Indovinato!!! Il commercio estero che ha contribuito a far salire il Pil dello 0,6%!!!
Obiettivo superato grazie ad un aumento delle esportazioni del +1,2% ed alla contemporanea diminuzione delle importazioni del -0,1%!!!
Ed allora la Germania, che dopo esser diminuita meno di noi allo scoppio della crisi, ormai da anni continua a crescere, anche quest’anno non fa eccezione:
+0,7% nel primo trimestre
+0,4% nel secondo trimestre
Ritmi di crescita che noi ci sogniamo.
Cosa significa ciò? Semplicemente che sta avvenendo ormai da anni una cosa ancora peggiore della crisi, ossia che le distanze fra le economie forti e quelle deboli dell’eurozona si stanno ampliando.
Colpa della crisi?
No colpa dell’euro!!! E non lo dico io, ma la logica!
Perché questo fenomeno si sta verificando dall’entrata in vigore della moneta unica, la crisi non c’entra nulla, semplicemente ha fatto percepire il fenomeno. Mi spiego.
Riflettendo un momento risulta ovvio: se tu cresci, e quindi stai meglio, ti interessa poco sapere che c’è chi cresce più di te, sei comunque contento per aver migliorato il tuo standard di vita.
Ma se tu recedi, e quindi stai peggio, ti guardi in giro per vedere se anche al di fuori dei tuoi confini succede la stessa cosa, ed allora se è così, cioè se in recessione ci sono anche gli altri … ti consoli (mal comune mezzo gaudio), ma se invece vedi che gli altri invece crescono, e quindi stanno meglio, la cosa ti fa irritare.
E quando passi da uno stato di irritazione ad uno di rabbia?
Quando capisci che il benessere degli altri dipende proprio dal malessere tuo!!!
Lo scorso 21 giugno in Germania, in Italia figuriamoci la notizia è stata immediatamente insabbiata, hanno destato scalpore le dichiarazioni fatte dall’ex Ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel che in un’intervista a T-Online ha detto letteralmente che:
“Se l’Italia uscisse dall’euro … crollerebbe la Germania.”
Non voglio peccare di presunzione, ma è quanto sostengo io da anni!
Ricordo comunque ai più giovani che Theo Waigel non è stato “uno dei tanti ministri delle finanze in Germania”, bensì il più importante Ministro delle Finanze tedesco avendo ricoperto quel ruolo per dieci anni durante i governi Kohl, ossia negli anni della riunificazione della Germania.
Naturalmente Waigel ha anche spiegato l’ovvio motivo: il ritorno al marco per la Germania coinciderebbe con una rivalutazione della moneta tedesca nei confronti dell’euro stimabile tra il 20 ed il 30% e “Chiunque si può immaginare che cosa significherebbe per il nostro export, per il nostro mercato del lavoro, o per il nostro bilancio federale” ha aggiunto Waigel.
Ma ancor più interessanti sono altre due considerazioni che fa sempre in questa intervista l’ex Ministro delle Finanze tedesco, la prima è che:
“Con un’uscita dall’Euro e un taglio netto dei debiti la crisi interna italiana finirebbe di colpo”
Ma attenzione alla seconda, sentite cosa accadrebbe alla Germania se tornasse al marco:
“Una gran parte del settore bancario europeo si troverebbe a collassare immediatamente. Il debito pubblico tedesco aumenterebbe massicciamente perché si dovrebbe ricapitalizzare il settore bancario e investire ancora centinaia di miliardi per le perdite dovute al sistema dei pagamenti target 2 intraeuropei. E chi crede che non vi saranno allora dei rifiuti tra i paesi europei, non s’immagina neanche cosa possa accadere durante una crisi economica così profonda.”
Ed ha concluso sottolineando che:
“Un’uscita dall’euro da parte dell’Italia danneggerebbe probabilmente molto più noi che non l’Italia stessa e questo indebolisce indubbiamente la posizione della Germania nelle trattative”.
Lo ribadisco, sono considerazioni ovvie e scontate, le sostengo da anni, forse però dette da Theo Waigel hanno un altro peso, ebbene le avete sentite in qualche telegiornale o lette sui nostri maggiori quotidiani?
Chissà perché?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro