Pil Usa +0,2%. Nemmeno gli Stati Uniti crescono più
Risultato estremamente deludente per quanto riguarda il Pil degli Stati Uniti nel primo trimestre dell’anno, gli economisti si aspettavano di vederlo salire dell’1% ed invece in prima lettura il GDP (Gross Domestic Product) ossia il Prodotto interno lordo ha avuto una crescita asfittica: +0,2%.
Ora si cercheranno le cause e naturalmente l’imputato numero uno sarà il dollaro che dall’inizio dell’anno ha guadagnato il 9% nei confronti dell’euro, ma naturalmente la rivalutazione della moneta statunitense non può spiegare da sola una simile debacle, al massimo ne è una concausa.
Personalmente, poi, non ritengo neppure che l’economia statunitense abbia avuto una brusca frenata, ad essere artificialmente gonfiata era la crescita registrate nei trimestri scorsi, ora quindi stiamo solo vedendo il vero potenziale dell’economia a stelle e strisce.
Senza il “metadone” iniettato mensilmente dalla Fed, ben che vada, l’economia statunitense ristagna, ed allora cosa si fa? Si può prendere il metadone a vita? O c’è qualche controindicazione?
Le controindicazioni ci sono e sono estremamente gravi, per cui tornare al Quantitative easing sarebbe il più grave errore che la Fed potrebbe fare, e comunque oggi abbiamo avuto anche la conferma che, nella migliore delle ipotesi, non servirebbe a nulla, se non a prolungare l’agonia.
Il problema degli Stati Uniti, ma non solo, anzi, direi del mondo, ha un nome, si chiama: debito.
E l’eccesso di debito si può sanare in un modo solo: con l’inflazione. A nessuno piace perché l’inflazione ci rende tutti più poveri, ma d’altronde se la nostra ricchezza era fondata sul debito era una ricchezza “falsa”, nient’altro che un’illusione, ed allora meglio tornare coi piedi per terra, rimboccarsi le maniche … e mettersi a lavorare.
Temiamo però che non andrà così, stasera sentiremo quel che avrà da dirci la Fed, e naturalmente cercherà di tranquillizzare tutti perché “abbiamo tutte le potenzialità per crescere maggiormente nei prossimi mesi, anzi, lo stiamo già facendo” e ci diranno pure che “dai primi dati ancora non ufficiali del mese di aprile, questo sta già avvenendo” e poi, se questo non bastasse, la Fed avrà modo di aiutare l’economia con “metodi non convenzionali”.
E tutti ci crederanno, o perlomeno faranno finta, ma crederci … sarà sempre più difficile.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro