I pupari di Renzi escono allo scoperto
La situazione si stava facendo talmente critica che ora pare che i pupari di Renzi stiano venendo allo scoperto. Da un paio d’anni, infatti, tutti ci chiediamo chi ci sia dietro al nostro giovane ed improvvisato Premier, e genericamente la risposta che ci siamo dati è sempre stata: i poteri forti.
Una risposta corretta, ma troppo generica, ora invece sembra che questi “poteri forti” si stiano materializzando, probabilmente perché temono che il loro pupillo venga spazzato via dall’esasperazione del popolo italiano ridotto allo stremo, ed allora, prima che ciò accada, devono mettere al sicuro il “bottino”.
Ecco in pratica cosa è accaduto nel giro di 24 ore.
La prima ad esporsi è stata Goldman Sachs, Banca d’affari americana che non ha bisogno di presentazioni, proprio ieri ha reso noto un corposo dossier riguardante il referendum costituzionale che si svolgerà in Italia probabilmente alla fine di novembre (ma la data non si conosce ancora).
Ebbene secondo la Banca d’affari americana l’esito del referendum sarebbe determinante per … il salvataggio di Monte dei Paschi di Siena!!!
Ohibò! Ma il referendum non è sulla riforma costituzionale? Che c’entra MPS???
Secondo Goldman Sachs c’entra!
Perché se vincesse il NO (un’eventualità che cercano di sminuire attribuendogli solo il 40% di probabilità) il Governo rimarrebbe in carica, ma con un Premier azzoppato (io direi moribondo!) ed in quel caso i grandi investitori istituzionali si defilerebbero e non sottoscriverebbero l’aumento di capitale della Banca senese decretandone di fatto il fallimento.
Mentre se vincesse il SI’ … attenzione attenzione, state ben a sentire … Renzi potrebbe salvare molto più facilmente la Banca senese!!!
Ma che c’entra Renzi? Cos’ha la bacchetta magica?
Cara Goldman Sachs, spiegami bene: se vince il SI’ il Monte dei Paschi di Siena si tramuta in una Banca sana e florida mentre se vincono i NO nessuno potrà salvarla da un fallimento?
Cioè, in pratica, se vincono i SI’ spariscono magicamente le sofferenze?
Una teoria alla quale non si era spinta nemmeno la Boschi, e sì che la Ministra se ne è inventate di cose astruse per cercare di convincere gli italiani a votare a favore della “sua” riforma.
Ma Goldman Sachs non si è fermata qui. I cervelloni americani devono aver pensato: non stiamo spaventando abbastanza gli italiani! Eh sì! Perché le persone che hanno azioni Montepaschi non sono mica molte e, soprattutto, di veder azzerato il loro investimento non gliene frega nulla visto che praticamente questo è già avvenuto.
Per farvi capire cosa è accaduto negli ultimi dieci anni al valore dell’azione MPS, pensate che chi, nel 2007, avesse investito 80.000 (ottantamila) euro in azioni della Banca ora si ritroverebbe 244 euro (duecentoquarantaquattro), quindi cosa volete gliene possa fregare di perdere anche quei 244 euro!
Ma Goldman Sachs incalza. Eh no! Di mezzo non ci andrebbero solo gli azionisti, dato che scatterebbe il bail-in ci rimetterebbero anche gli obbligazionisti e poi anche i grandi depositanti.
Effettivamente così la Banca d’affari americana mette una certa apprensione a coloro che oggi detengono ancora obbligazioni della Banca senese.
Ma dai! Vabbé gli obbligazionisti di MPS saranno di più degli azionisti e potranno prendere paura, ma comunque gli italiani, in grande maggioranza, non possiedono obbligazioni della Banca senese e potrebbero dire: a me che me ne importa? Tanto io ho il conto in un’altra banca!
Ed allora Goldman Sachs la mette già proprio dura, perché preconizza che un eventuale fallimento di Montepaschi “si ripercuoterebbe a cascata su tutto il sistema bancario italiano”.
Chiaro???
Per Goldman Sachs, quindi, se vincesse il NO, sull’Italia si abbatterebbe una bomba nucleare di inaudita potenza, mentre se vincesse il SI’ tutto andrebbe a posto … magicamente … ci penserebbe Renzi.
Siamo alla follia?
Direi di sì.
Ma ecco quel che accade il giorno dopo.
Montepaschi riunisce il Consiglio di Amministrazione. Nulla di importante, si devono discutere solo quisquiglie … ed invece …
… il fulmine a ciel sereno: l’Amm. Del. Fabrizio Viola dà improvvisamente le proprie dimissioni, ma forse non è un fulmine a ciel sereno perché praticamente si sa già chi sarà la persona che lo sostituirà!!!
Tal Marco Morelli.
Marco Morelli?!?
Ma a Siena lo conoscono benissimo, è stato Vicedirettore Generale della Banca dal 2006 al 2010 proprio negli anni in cui la Banca senese è stata saccheggiata!!! Gli anni torbidi di Mussari.
Ebbene sì! Morelli, però, anziché essere chiamato a rispondere dei vari misfatti accaduti in quegli anni all’interno delle mura di Rocca Salimbeni se ne è andato tranquillamente nel 2010 ed oggi sapete che fa?
E’ il numero uno in Italia di Bank of America Merrill Lynch, altra colossale Banca d’affari americana ovviamente coinvolta assieme a Goldman Sachs, JP Morgan, Citigroup, Santander, Deutsche Bank e Mediobanca (sempre le solite!) nell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro che la Banca senese si appresta a fare nei prossimi mesi.
Quindi in gioco non ci sono solo i 200 milioni di euro che MPS si è impegnata a pagare a questo Consorzio di Garanzia (il 4% di 5 miliardi), in gioco c’è proprio Montepaschi stessa!
Una Banca che in Borsa capitalizza 800 milioni, e che brucerà un quarto del proprio valore solo per pagare una “commissione” ad un Consorzio che gli deve garantire un’operazione di aumento di capitale per 5 miliardi di euro.
I pupari adesso non stanno più dietro le quinte, ora sono usciti allo scoperto.
Ed allora, mi chiederete, che fine farà Renzi?
Se non lo rottama il popolo italiano lo rottameranno loro, quando non servirà più!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro