Renzi al delirio: “Con le riforme diventiamo più forti della Germania”
Ed aggiunge pure: “Ne sono veramente convinto” come per dire “non è una delle solite balle che sono solito raccontare”. Il problema è che esponendosi in questo modo il nostro Premier non risulta più soltanto inattendibile, ormai è diventato quasi patetico.
Capisco che con tutte le sberle che l’Europa sta prendendo, lui, messo lì da Napolitano, cioè dai poteri che governano il nostro Continente, vedendosi franare la terra sotto i piedi, cominci a farneticare, ma noi abbiamo bisogno di tutto tranne che di un Premier che perda il contatto con la realtà.
Non sarebbe così grave se Renzi fosse solo una persona senza alcuna carica istituzionale e che quindi parlasse a titolo personale, purtroppo invece è anche il nostro Presidente del Consiglio, ed in ogni sua esternazione rappresenta l’Italia, quindi quelle magre figure le fa fare a tutti noi.
Renzi, partecipava con George Soros, ad un incontro promosso dalla fondazione Clinton (anche lui, poveraccio … com’è ridotto male) e quando il famoso finanziere/economista di origine ungherese, ha detto la più ovvia delle banalità: “L’Europa è in disintegrazione sotto i colpi di diverse crisi” si è sentito replicare dal nostro Premier “L’Europa è un miracolo” aggiungendo poi “Non siamo finiti”.
Tipiche parole di colui che vuole a tutti i costi negare l’evidenza, come il pugile suonato che malfermo sulle gambe e col volto tumefatto dice all’arbitro di essere perfettamente in forze ed in grado di proseguire l’incontro.
E nel suo delirio arriva a dire: “Se l’Italia nei prossimi dieci anni compie le riforme strutturali che servono, diventa leader dell’Europa, più della Germania. Ne sono assolutamente convinto”.
Non è negando la realtà che si possono fare passi in avanti, anzi si ottiene l’effetto contrario.
Ciò che sta accadendo, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, e l’invasione da parte dei profughi ha solo evidenziato, anche a chi non voleva vedere, che l’Europa non esiste, si potrebbe dire, parafrasando ed una celebre frase che “l’Europa è una espressione geografica”.
Renzi se l’è presa in particolare con Orban dicendo “Oggi il vero rischio per l’Europa non è la Russia, ma l’Ungheria che costruisce un nuovo muro”. In questo modo, non so se volontariamente o meno, confonde la causa con l’effetto.
Nella migliore delle ipotesi, infatti, ossia attribuendo a Renzi la buona fede, egli dimostra di non aver compreso che l’Europa non si sta disintegrando perché c’è chi costruisce muri, ma costruisce muri perché si sta disintegrando.
E quindi è venuto il momento di pensare ad una “nuova Europa”, naturalmente ripartendo dagli Stati nazionali ognuno dei quali deve avere una propria moneta, anche se ciò non significa affatto rinchiudersi nei propri confini, bensì, soltanto … averne la sovranità.
Il dramma, purtroppo, è che chi ha cercato di costruire questi disastrosi “Stati uniti d’Europa” mai vorrà ammettere il proprio totale fallimento, quindi mi corre un brivido lungo la schiena soltanto ad immaginare cosa potrà accadere negli anni a venire.
Limitando al momento l’attenzione a “casa nostra” ciò che possiamo dire senza ombra di smentita è che all’Italia tutto serve tranne che i vaneggiamenti di un Premier ormai completamente scollegato dalla realtà dei fatti.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro