Renzi allo sbando, ora sa solo provocare
Non si sa se sia una strategia, se sia l’ultima trovata geniale di Jim Messina, oppure semplicemente se, disperato, stia giocando anche quest’ultima carta, sta di fatto che da un po’ di tempo i discorsi di Renzi sono solo “provocazioni”.
Il bersaglio principale sono naturalmente gli esponenti del Movimento Cinque Stelle, ma non disdegna di provocare un po’ tutti quelli schierati sul fronte del “NO”.
Naturalmente la provocazione è un’arma e come tutte le armi bisogna saperla usare, innanzitutto occorre essere selettivi, se si spara “a raffica”, infatti, si corre il rischio di finire ben presto le munizioni senza aver colpito il bersaglio, ma soprattutto occorre usarla con intelligenza, qualità sconosciuta al nostro Premier.
Con le sue “sparate” Renzi sembra dire “mi state distruggendo, ma prima di scomparire dalla scena politica mi tolgo la soddisfazione di offendere tutti voi che volete mandarmi a casa”.
Caro Sig. Renzi, le dovrei ricordare che la provocazione è l’arma dei deboli e dei perdenti, cioè di coloro che, non avendo argomentazioni a proprio favore, cercano di denigrare gli avversari.
Per tale motivo la risposta migliore alle sue provocazioni è quella di … non risponderle, non scendere al suo livello che, mi creda, è davvero infimo.
Rimane il fatto che ogni giorno in più che l’attuale Premier resta al Governo la situazione economica per l’Italia peggiora, quindi occorre far presto e non perdersi in chiacchiere con l’affabulatore Matteo Renzi.
A proposito, il termine che ho utilizzato ritengo sia quello che descrive appieno il nostro Presidente del Consiglio, la Treccani infatti così riporta al lemma “affabulatore”: ‘Persona che narra in maniera affascinante e abile o che racconta storie affascinanti ma poco fondate o totalmente infondate’.
E’ proprio lui!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro