Renzi costretto a calare le braghe di fronte ai professori
Probabilmente qualcuno deve aver detto a Renzi quanti sono gli insegnanti in Italia, un esercito di 665.000 persone se ci limitiamo ai soli docenti in organico di diritto, mettici poi i precari, pensa che ognuno di loro ha una famiglia e magari dei figli maggiorenni, insomma avete capito sono milioni di voti che fino ad oggi sono andati quasi per intero al Partito Democratico.
Ed allora qualcuno deve aver detto al nostro Premier “A Mattè … oh che sei grullo? Oh che ttu fai? Nun vorrai mica perde tutti sti voti!”
Ed allora ecco che Renzi perde tutta la sua strafottenza ed arriva a dichiarare “Ho commesso un errore di comunicazione”, che, tradotto dal politichese, vuol dire “So’ proprio grullo”.
Quindi inversione a 360 gradi, via il “Preside sceriffo”, anzi, il “Dirigente scolastico” per essere precisi d’ora in poi non conta una beata fava, ancora meno di prima, altro che “il manager” cui spetta scegliere i professori, quelli li decide il sindacato, magari consultandosi anche con i rappresentanti dei genitori, che sono sempre della loro cricca perché sono gli unici ad aver tempo da perdere con quelle cose (gli altri devono lavorare).
Renzi può fare il duro per far passare una legge elettorale che agli italiani “non gliene può fregar de meno”. Non c’è stato un solo italiano che sia sceso in Piazza per l’Italicum o il Porcellum o il Consultellum o il Mattarellum, quelle sono cose che non interessano, ma se tocchi i professori … so’ cazzi amari!
Naturalmente rimane la “mancia” da 500 euro per la quale i professori non minacciano lo sciopero degli scrutini.
Pezzenti!
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro