Renzi, disperato, è al delirio
L’ultima uscita di un Renzi vaneggiante, che attribuisce al proprio governo fantomatiche e fantasiose riduzioni del carico fiscale, è la classica mossa della persona disperata, quella che vede davanti a sé la fine e scende quindi sul piano della provocazione al fine di scatenare una rissa.
Lo scopo è evidente, infatti la confusione generata dalla rissa aiuta colui che è in torto, rendendo difficile, anche una volta che sia stata sedata, ricostruire la verità dei fatti e stabilire quindi i torti e le ragioni.
Non si deve quindi scendere a questo livello, bisogna continuare nell’opera si smascheramento di tutte le infinite fandonie che Renzi continua a profferire in continuazione, poco alla volta anche gli italiani si stanno rendendo conto che questo governo sta continuando l’opera di distruzione iniziata da Monti e che ha lo scopo dichiarato di renderci servi dell’Europa.
Fa male quindi Di Maio a replicare al Premier con quelle parole.
Un attimo. Sia ben chiaro. Ciò che ha detto Di Maio non è solo vero: è sacrosanto!
Ricordare a Renzi che quando si tira la corda oltre un certo punto anche un popolo tollerante e remissivo, come quello italiano, potrebbe sbottare, è quasi un dovere, ma nell’evocare i forconi il rischio è quello di far scendere il livello del dibattito politico e si sa che nella mediocrità Renzi è imbattibile.
Bisogna invece invitare Renzi a “togliere il disturbo”, a farsi in là, le sue ormai proverbiali balle sono a zero, nessuno gli crede più, la sua carriera politica è agli sgoccioli e nel panorama politico italiano sarà ricordato come una meteora che tuttavia è riuscito a fare danni inenarrabili.
Renzi si comporta come quel pugile suonato che dopo aver incassato una caterva di botte cerca di far credere di non aver avuto conseguenze e di influenzare i giudici invitando con gesti eclatanti l’avversario ad attaccare.
Non serve a questo punto scagliarsi come una furia contro Renzi, basta solo continuare nell’opera di demolizione fiaccando la sua patetica resistenza, il KO arriverà come conseguenza ineluttabile, basta aspettare il mese di novembre.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro