Renzi e la sindrome del “futuro radioso”
Non ce la fa. Non c’è nulla da fare. E’ più forte di lui. Renzi non riesce proprio a non raccontare di un “mondo fantastico”. E’ affetto da questa sindrome che si manifesta ogni volta che si trova davanti ad un microfono.
Personalmente ho fatto già da tempo una mia diagnosi, pur non essendo uno psichiatra e neppure un medico, l’ho denominata sindrome del “futuro radioso”, un disturbo mentale nel quale la persona vive in un perenne stato di sovraeccitazione determinato dal “proiettarsi” una visione sempre idilliaca e paradisiaca del futuro.
Per quanto gli si possa far presente che esistono problemi in grado di minare il nostro futuro, egli tenderà a negarli o quantomeno a sottovalutarli, anche le notizie più negative non scalfiscono il suo “credo”, davanti non c’è mai un burrone da evitare, ma un Eden da scoprire.
A ben guardare gli inglesi erano stati i primi ad accorgersi di questa “alterazione mentale” e l’accostamento a Mr. Bean, il personaggio un po’ psicotico creato ed interpretato dall’attore britannico Rowan Atkinson, non era del tutto fuori luogo.
Entrambi infatti vivono in un “mondo parallelo”, esteriormente non hanno tratti somatici che possano far pensare ad una qualche patologia, se escludiamo alcune smorfie davvero buffe, e per questo il nostro Premier, per “la gente”, appare credibile.
Anzi, è molto probabile che il Gruppo di potere che lo ha scelto per ricoprire l’attuale ruolo, lo abbia fatto proprio per questa sua caratteristica, ossia il travisare completamente la realtà, rimanendo assolutamente credibile.
Peccato che tutto ciò non sia senza conseguenze per il nostro Paese che, continuando a negare l’evidenza dei gravissimi problemi endemici, non fa altro che aggravare una situazione moltiplicandone gli effetti distruttivi quando tutto, prima o poi, scoppierà.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro