Renzi e Rollandin, una figura di m… dagli aspetti inquietanti
La trasmissione Piazza Pulita, in onda su La7 l’11 maggio, ci ha regalato una scena che inizialmente poteva anche essere ritenuta divertente, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e quello della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, infatti, hanno fatto la più classica delle figure di m…
Se però riflettiamo un attimo, non possiamo non notare che, certo, si è trattato di una figura di m… che li sputtana davanti a milioni di persone, ma nella realtà c’è ben poco da ridere, anzi, faremmo meglio a preoccuparci. Quella scena, infatti, ci fa capire che la democrazia, nel nostro Paese non è solo in pericolo, ma è già … sospesa, messa in un limbo e chissà se potremmo un giorno farla tornare “per terra”.
Cerco di sintetizzare l’accaduto.
E’ noto che nei giorni scorsi il Presidente Rollandin si è dichiarato indisponibile a ricevere sul territorio della regione una “quota” di migranti (72 persone per la precisione). La trasmissione televisiva manda quindi un giovane giornalista a fare un servizio con l’intenzione di sputtanarlo. Inizialmente l’inviato de La7 mostra alberghi chiusi che potrebbero ospitare bel oltre i 72 migranti, poi un elevato numero di case non abitate con i classici cartelli “Affittasi” e “Vendesi”, quindi incontra proprio il Presidente Rollandin al quale chiede ovviamente il perché di quella mancanza di disponibilità.
Ed ora forse sarebbe bene precisare che probabilmente al Presidente Rolladin importi poco ospitare o meno i migranti, politicamente, però, prende la posizione maggiormente condivisa dalla popolazione della sua regione, visto che i valdostani sono per la stragrande maggioranza contrari ad “ospitare” immigrati (e, personalmente, mi trovano d’accordo).
Pressato dal giornalista e chiaramente in imbarazzo, Rolladin, evidentemente irritato, si rivolta verso l’inviato chiedendo perché non li ospita lui in casa sua gli immigrati, quindi se ne va verso la Piazza principale di Aosta assolutamente deserta in una serata primaverile.
Ora, però, l’Union Valdotaine, ossia il Partito del Presidente Rollandin, è il maggior alleato del candidato alla poltrona di sindaco di Aosta che è un esponente del Pd, e sappiamo tutti che proprio il partito del Premier ed il Governo stesso si battono affinché tutte le regioni accolgano in quota parte i migranti in arrivo sui barconi.
Siamo così nell’ultimo giorno di campagna elettorale e Renzi si reca ad Aosta per sorreggere l’esponente del suo partito, nel discorso il Presidente del Consiglio non può fare a meno di trattare l’argomento migranti e ribadisce che “il principio di solidarietà va sempre rispettato a tutti i livelli” precisando che loro (il Governo) “chiederà a tutte le regioni, così come a tutti i Paesi europei…”.
Al termine del discorso Renzi e Rollandin, si intrattengono brevemente con la stampa ed il Presidente della Valle d’Aosta facendo un’inversione ad U ed arrampicandosi sugli specchi dice che “per ora la Regione non è in grado di accogliere immigrati, ma si sta attrezzando per farlo”. Esilarante l’espressione di Renzi che annuisce compìto alle parole di Rolladin, chiaramente concordate con lui.
Ma eccoci al punto, il giornalista de La7 vorrebbe fare una domanda che, tutti immaginano, riguardi l’assoluta contraddizione fra un Pd che vuole continuare ad accogliere migranti sul nostro Paese “spalmandoli” in quota parte verso le varie regioni italiane e l’Union Valdotaine che per bocca del suo Presidente non ne vuol neppure sentire parlare.
Ebbene, dicevamo, il giornalista cerca di porre la domanda, ma fa tempo solo a presentarsi come giornalista di “Piazza Pulita” che viene immediatamente zittito da Renzi, ed anche in un modo del tutto inusuale: “Filippo, Filippo” interviene Renzi corrucciato in viso “per cortesia, in questo momento vorrei firmare il documento, le domande di Piazza Pulita le facciamo volentieri, ma in un altro momento”.
Ora voi sapete certamente che quando un politico dice “in un altro momento” intende “mai”, questo è noto a tutti, quindi Renzi taglia corto e non permette al giornalista di svolgere il proprio lavoro, ossia fare domande e cercare, se possibile, di fare informazione.
Ma a mio parere non è con questo comportamento che Renzi dimostra tutta la sua arroganza, bensì c’è una cosa che mi ha assolutamente colpito, il Premier si rivolge al giornalista chiamandolo col nome di battesimo “Filippo, Filippo” e la cosa non mi ha lasciato indifferente.
In un contesto simile, rivolgersi ad una persona che, si sa, sta per farmi una domanda “scomoda”, utilizzando il nome di battesimo, ha una certa valenza, non è fatto senza motivo, è una maniera per dire “guarda, sappiamo entrambi come stanno le cose, ci conosciamo, quindi … lascia perdere … non ti conviene prendere questo discorso, siamo “amici” … ed è meglio per te se continuiamo ad esserlo anche in futuro”.
Insomma quel difetto, l’arroganza, che molti attribuiscono a Renzi, ma che personalmente non avevo mai rilevato, considerando il Premier solo un po’ “sbruffoncello”, beh! In questa occasione devo dire che viene fuori e direi in maniera abbastanza inquietante.
Certamente dietro l’aspetto mediatico da “piacione” non è mai emersa la “simpatia”, solo ora, però, ho invece realizzato che c’è qualcosa di più della semplice prepotenza, forse poteva essere solo un momento di nervosismo dovuto ad una situazione di evidente imbarazzo, ma ho avuto la chiara sensazione di trovarmi di fronte ad una persona che può diventare “pericolosa”.
Ho sempre apprezzato, in un uomo, qualità come il decisionismo, o la consapevolezza dei propri mezzi, ma ho anche sempre odiato l’arroganza ed in particolar modo l’aggressività, soprattutto se utilizzata come manifestazione di potere.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro