Renzi non assomiglia a Mr Bean fisicamente, ma mentalmente sì!
Non c’è nulla fa fare, i detti popolari sono la vera saggezza, l’ennesima riprova si ha pensando alla politica italiana ed all’espressione: al peggio non c’è mai fine.
Uno poteva pensare che con Monti si fosse toccato il fondo, poi è arrivato Letta e ci si è dovuti ricredere, ma adesso davvero è difficile pensare a qualcosa di peggio di Renzi.
Quando, eletto Presidente del Consiglio, i giornali anglosassoni hanno cominciato a pubblicare foto che lo appaiavano a Mr Bean effettivamente la somiglianza poteva sembrare sorprendente.
Ma gli anglosassoni, subdolamente, hanno accostato Matteo Renzi a Mr. Bean non tanto dal lato fisico, ma proprio per alcuni comportamenti grotteschi ed infantili.
Il personaggio, inventato dall’attore inglese Rowan Atkinson, infatti, fa ridere perché è un tontolone che vede la realtà in maniera deformata ed ha così reazioni assurde anche nelle situazioni più naturali.
Ricordiamo che Mr. Bean significa Signor Fagiolo, ed in effetti per Renzi calza a pennello l’appellativo (i lombardi mi capiranno perfettamente) di “Fasulon” ossia “Fagiolone”. Un termine che, come tanti nel gergo dialettale, non ha una vera traduzione in italiano, comunque sta per una persona infantile, ma anche un po’ tonta e credulona.
Renzi, proprio come Mr. Bean, vede nel comportamento assolutamente naturale delle altre persone una sorta di perenne sfida, e si mette così in costante competizione contro il mondo intero che, a suo modo di vedere, “non gli crede mai”.
Un recente esempio calzante, è stato di rivolgersi a coloro che, in maniera assolutamente normale, gli chiedevano dove avrebbe reperito le risorse per i famosi 80 euro, appellandoli col termine di “Gufi”.
E Renzi, sempre come Mr. Bean, è un po’ maldestro e pasticcione (vedasi allacciatura del cappotto all’incontro con la Merkel).
Ma soprattutto arriva a compiere azioni moralmente riprovevoli, anche solo per avere dei piccoli tornaconti personali, per questo, come si fa di solito quando si è in presenza di comportamenti infantili, si tende a perdonarlo, il fatto, però, rimane.
Personalmente, poi, ritengo che Renzi rientri fra le persone affette da quella strana patologia (che ignoro se sia stata riconosciuta dalla medicina ufficiale), in cui chi ne è affetto non solo ha un impulso irrefrenabile a raccontar balle, ma dopo averle dette “ci crede”, ossia crede alle balle che lui stesso ha inventato, ed entra in conflitto con chiunque cerchi, anche bonariamente, di fargli intendere che ciò che ha detto è palesemente inverosimile.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro