Renzi, PD e Bankitalia: “ e mo famo ’sta sceneggiata”

Renzi, PD e Bankitalia: “ e mo famo ’sta sceneggiata”

Ignazio Visco è stato riconfermato Governatore della Banca d’Italia. Finisce in farsa la sceneggiata di Renzi, non c’era di che dubitarne. Ciò che è accaduto è lampante, ma forse è bene ricapitolare gli avvenimenti, così, tanto per fare chiarezza.

E’ iniziata la campagna elettorale ed ovviamente Renzi è in trincea, egli aveva dichiarato, prima del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, in innumerevoli comparsate televisive e, solennemente, nello “storico” discorso tenuto nell’Aula del Senato della Repubblica, che, in caso di esito negativo della consultazione referendaria, avrebbe lasciato non solo la poltrona di Premier, ma anche la scena politica.

E dopo aver pronunciato frasi del tipo “io non sono un politico vecchia maniera che resta attaccato alla poltrona” oppure “nel caso in cui perdessi il referendum considererei conclusa la mia esperienza politica, perché credo profondamente in un valore, che è il valore della DIGNITA’ del proprio impegno nella cosa pubblica”.

Ecco, dopo aver pronunciato queste frasi … ce lo ritroviamo ancora fra le … scatole.

Ciò sarebbe più che sufficiente per ribadire ancora una volta che lui “non è come gli altri politici” … è molto peggio!!!

Ma torniamo a noi. Dicevo che con l’approvazione del cosiddetto Rosatellum (ma visto che l’estensore della legge si chiama Rosato, non dovrebbe chiamarsi Rosatum?) è iniziata di fatto la campagna elettorale.

Ed allora Renzi (il “rottamatore”) che durante tutta la sua vita politica, finora, aveva sempre “giocato in attacco”, visto che in tutte le campagne elettorali alle quali aveva partecipato aveva sempre dovuto cercare di conquistare posizioni occupate da altri, ora si trova a dover “giocare in difesa”.

A Palazzo Chigi, ora, lui ci è già stato e per ben tre anni, e sono gli altri a potergli rimproverare di “non aver governato bene”, la lista delle cose nelle quali l’ex Premier ha combinato disastri, poi, è davvero molto lunga, Renzi ha quindi la necessità, in alcuni casi di “rivoltare la frittata” (ad esempio cercare di far credere agli italiani che il Job Acts sia una buona legge), in altri di trovare dei capri espiatori.

E fra le tante crisi gestite in maniera disastrosa dal Governo Renzi, una delle più devastanti è stata senza dubbio la crisi del sistema bancario.

In questo caso Renzi aveva proprio bisogno di un “capro espiatorio”. Ed ecco che (a volta la fortuna!), una coincidenza temporale gli veniva proprio in aiuto, scadeva infatti in questi giorni il mandato del Governatore della Banca d’Italia.

Ed ora attenzione perché quanto sto per dirvi certamente vi stupirà:

LA CARICA DI GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA E’ LA PIU’ IMPORTANTE DI TUTTE.

Più importante anche del Presidente del Consiglio!!! Non sto esagerando.

Sappiate che l’Italia non è più uno Stato sovrano perché ha ceduto la più importante sovranità, quella monetaria, alla Banca Centrale Europea.

E per chi comanda davvero in Europa non è tanto importante che i Premier dei vari Paesi siano in sintonia con il Presidente della Commissione europea (ossia Juncker), quanto che i vari Governatori delle Banche Centrali nazionali siano in sintonia con la Bce.

Per questo dall’Europa era arrivato il diktat: riconfermare Visco. Un Governatore completamente asservito ai dettami di Mario Draghi.

Ignazio Visco, tuttavia, non godeva di grande popolarità in patria, gli italiani, infatti, ritengono che Bankitalia abbia avuto un ruolo non secondario, e certamente non positivo, nella la crisi del sistema bancario, in particolare per la mancata vigilanza.

Le forze politiche di opposizione avevano quindi avanzato delle “mozioni di sfiducia”, in pratica avevano chiesto di non riconfermare Visco, una posizione molto popolare.

Il Pd si trovava così in una situazione, politicamente, molto scomoda, anche se la nomina del Governatore della Banca Centrale spetta formalmente al Governo ed al Presidente della Repubblica, è ovvio che per l’opinione pubblica il Governo viene oggi identificato con il PD.

Siamo così arrivati al nocciolo della questione, come se ne usciva Renzi da questa storia? Da un lato sapeva perfettamente che il suo partito, nella persona del Premier Gentiloni non avrebbe potuto non riconfermare Visco, visto il diktat di Draghi, dall’altro questa decisione era obiettivamente impopolare.

Soluzione?

Ed ecco cosa ha pensato Renzi per uscire da questo “cul de sac”.

Faccio finta di essere anch’io contro Visco, quindi all’ultimo minuto avanzo anch’io, come segretario del Pd, una mozione anti-Visco, facendo così ricadere tutta la “colpa” della sua riconferma sul Governo dal quale si finge di prendere le distanze.

Conclusione?

Renzi anche in questa occasione, oltre a confermare la sua fama di voltagabbana, si è dimostrato ancora una volta un politico codardo ed inetto, niente più di un populista di quart’ordine.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro