Renzi, uno spudorato mentitore
Come noto in Italia, giuridicamente, i tributi, ossia i prelievi coatti della ricchezza che un ente o un’Amministrazione pubblica impone ai propri cittadini, vengono suddivisi in tasse, imposte e contributi.
L’italiano medio, però, non va troppo per il sottile, e non si perde in distinzioni, visto che si tratta sempre di soldi che deve “tirare fuori” lui le chiama “tasse” e basta!
Poco cambia se questi tributi servono per finanziare la spesa pubblica indivisibile (imposte) o divisibile (tasse e contributi), quando aumenta il prelievo fiscale noi sappiamo che ci rimangono meno soldi in tasca, e questo è quel che conta.
Ma i politici, che sono i maggiori esperti nell’arte del garbuglio (il creare volontariamente confusione per trarne vantaggio), invece, approfittano di queste sottigliezze per imbrogliare la gente.
Aumentano le imposte? Anziché ammetterlo diranno che non hanno aumentato le tasse ed i contributi.
Aumentano le tasse? Diranno che non hanno aumentato imposte e contributi.
Aumentano i contributi? Diranno che non hanno aumentato né imposte né tasse.
Ed il cittadino si fa imbrogliare? Spesso sì!
Se Renzi infatti taglia drasticamente i trasferimenti alle Regioni, queste ultime saranno poi costrette ad aumentare i tributi magari attraverso un “adeguamento” dei ticket sanitari.
Renzi può formalmente dire che non vi ha aumentato le “tasse”, ma in pratica ha agitato in maniera tale che fossero altre Amministrazioni pubbliche a doverlo fare. E’ quindi stato onesto nei vostri confronti?
Ma Renzi ha fatto molto, ma molto di peggio, ha sbandierato ai quattro venti (sarebbe più corretto dire ai quattro telegiornali) di aver fatto la prima manovra senza aumenti fiscali, e questo è:
SPUDORATAMENTE FALSO
Nella legge di stabilità (che è già un imbroglio chiamarla così) è previsto un aumento, anzi praticamente un raddoppio delle aliquote (dall’11,5% al 20%) dell’imposta sostitutiva sul risultato di gestione dei Fondi Pensione. Ed un aumento considerevole (dall11% al 17%) della rivalutazione dei fondi Tfr.
Questi aumenti, oltre a smascherare Renzi come uno spudorato mentitore, sono scelte di politica fiscale che definire scellerate è fargli un complimento.
Con la previdenza pubblica che fa acqua da tutte le parti, anzi, sarebbe più corretto dire che è in una situazione prefallimentare, sarebbe proprio obiettivo del Governo incentivare i cittadini italiani a costruirsi autonomamente una previdenza complementare, mentre questa Legge di stabilità va proprio in direzione opposta.
Risultato?
Oggi incassiamo briciole e nei prossimi anni sempre di meno perché i cittadini sono disincentivati ad aprire proprie posizioni previdenziali, e domani, quando deflagrerà il sistema pubblico, sarà una bomba sociale con milioni di pensionati italiani ridotti alla fame.
Anche per questo dicevo prima che chiamare questa cosa “Legge di stabilità” è un imbroglio, perché in un prossimo futuro creerà instabilità, con conseguenze devastanti per gli equilibri sociali.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro