Renzi:cambiar tutto per non cambiar nulla
L’iperattività (a parole) di Matteo Renzi mi ha fatto tornare in mente una vecchia battuta di un comico palermitano che, arrivando a Milano, e vedendo i cittadini che andavano tutti di corsa, ne ferma uno e gli chiede “Perché andate tutti così veloci? Cosa dovete fare?” ed il milanese senza neppure fermarsi risponde “Non so cosa cazzo dobbiamo fare, ma so che dobbiamo farlo in fretta”.
Ecco Renzi è proprio questo, non sa neanche lui quel che deve fare, ma sa che deve farlo in fretta.
Perché se abbiamo sempre detto che il male dell’Italia è l’immobilismo, beh, allora, occorre essere iperattivi, fare le cose in fretta è una cosa “da giovani”, ed i giovani incarnano il cambiamento, l’innovazione, l’efficienza.
Come se Tomasi di Lampedusa non fosse mai esistito.
Ma una qualsiasi persona di buon senso sa che non è importante fare tante cose, ma fare quelle giuste, e Renzi non le sta facendo.
In Italia serve fare due cose, solo queste due: uscire dall’euro e ridurre in maniera molto significativa la spesa pubblica. Tutto il resto è corollario e non cambia la vita agli italiani.
Cosa volete che cambi per gli italiani se ci sia o meno il Senato? Arrivano più soldi nelle nostre tasche se cambiamo la legge elettorale?
Occorre incidere sulle cose che imbrigliano davvero la nostra economia, la nostra imprenditorialità, la nostra creatività, e non ci si può fermare all’esteriorità.
Renzi cerca di affibbiare all’opposizione l’etichetta di “populisti” ma nella realtà è proprio lui a comportarsi in tal modo.
Cosa c’è infatti di più populista che vendere qualche auto blu su eBay?
Renzi, nei fatti, è il continuatore delle politiche di Monti e di Letta, ha autorizzato gli Enti Locali ad aumentare le aliquote di varie imposte e, ancora più scandaloso, ha tartassato i risparmiatori italiani.
Occorreva fare esattamente il contrario.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro