Rossi, Direttore Generale Banca d’Italia: Italia ferma a 25 anni fa, ma ce la possiamo fare
“L’Italia si è fermata 25 anni fa, un quarto di secolo fa”. Queste le parole di Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia, intervistato da Dino Pesole nel programma “A conti fatti” su Radio 24.
Rossi spiega: “si è fermata perché il suo apparato di imprese, quello che produce, non ha saputo adattarsi ai due grandi mutamenti che hanno cambiato il corso degli eventi in tutto il mondo: la rivoluzione tecnologica, che ha fatto passare dal paradigma elettrico a quello delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e la globalizzazione, la mondializzazione degli scambi, dei mercati, cosa che adesso è nel mirino di molti. Le imprese italiane non hanno saputo adattarsi a questo, per mille motivi, alcuni dei quali hanno a che fare con gli ostacoli messi dall’ambiente circostante, giuridico e normativo”.
Rispetto alla possibilità per l’Italia di uscire da questa situazione di stallo, il Direttore Generale Rossi afferma su Radio 24: “Ce la possiamo fare proprio perché un Paese, una comunità, un popolo in fin dei conti sono ciò che sanno fare, e noi italiani sappiamo fare un sacco di cose”.
Naturalmente nessun accenno al fatto che proprio 25 anni fa firmavamo i trattati di Maastricht.
La sola considerazione che mi viene da fare ascoltando le parole del Direttore Generale della Banca d’Italia è che forse abbiamo bollato con troppa fretta come “provocatoria” la proposta di richiedere, nelle prove di selezione per dirigenti pubblici, oltre ai titoli accademici conseguiti, anche il superamento di una soglia minima in un test di intelligenza.
Se infatti anni fa fosse stato reso obbligatorio il superamento di questo test, ci saremmo perlomeno evitati di avere oggi Salvatore Rossi come Direttore Generale della Banca d’Italia.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro