Scandalo Renzi: i debiti del padre pagati dallo Stato italiano (cioè da tutti noi)
Fra i tanti successi raggiunti dal proprio governo, Matteo Renzi (chissà perche?), si è dimenticato di citarne uno che lo riguardava personalmente, l’estinzione dei debiti del padre.
Oh bene una volta tanto anziché i padri che sanano i debiti dei figli abbiamo un caso in cui è il figlio a sanare i debiti del padre.
Bene dunque!
Mah, non proprio.
E perché?
Perché i debiti del padre Matteo Renzi non li ha sanati con soldi suoi, bensì con i nostri, insomma, avete capito, ha fatto pagare allo Stato italiano, quindi ognuno di noi ha contribuito.
Ecco i fatti.
Tiziano Renzi, papà di Matteo, ha un’azienza, la Chil Post, che non va molto bene, allora ha un’idea brillante: la parte sana della società viene venduta alla Eventi 6, un’azienda intestata alla moglie e fra i cui soci c’è anche la nuora, cioè la moglie di Matteo.
A questo punto la Chil Post rimane con i soli debiti, il più grande del quale è un mutuo, attenzione, non ipotecario, solamente chirografario ossia concesso senza iscrivere ipoteca alcuna, ma solo sulla garanzia del titolare cioè papà Renzi. La cifra non è da poco, ammonta a 496.717,65 euro.
Oddio, e quale banca concede un mutuo simile senza neppure un’ipoteca e, attenzione, siamo nel 2009, quindi in piena crisi del credito con tutti gli Istituti che avevano drasticamente chiuso i rubinetti e se andavi a chiedere un fido ti ridevano in faccia.
Insomma qual è questa Banca così “virtuosa” che in pieno credit crunch concede questi fidi?
E’ il Credito Cooperativo di Pontassieve!!!
Noto Istituto, uno dei più grossi colossi bancari mondiali.
E chi c’è a capo del Credito Cooperativo di Pontassieve?
Matteo Spanò.
E chi è sto Matteo Spanò?
Un amico di Matteo Renzi che nel 2005 era stato nominato Direttore Generale della Florence Multimedia, una società della Provincia di Firenze, e ricordiamo che il Presidente della Provincia di Firenze, all’epoca, era proprio il nostro caro Matteo Renzi.
Apro e chiudo una parentesi. La Florence Multimedia ebbe una fine ingloriosa, finì infatti nel mirino della Corte dei Conti per un buco da 10 milioni di euro.
Ma non basta perché Spanò ora è anche socio, con i fratelli della moglie di Renzi, di un’azienda che si occupa di marketing e promozione che fra l’altro oggi cura la campagna elettorale di Alessandra Moretti (più nota come Lady Like) candidata (non c’è più religione) alla carica di Presidente della regione Veneto.
Ma torniamo a quel prestito perché Spanò per elargire una simile somma necessita di garanzie ed allora, visto che non vuole iscrivere ipoteche, ottiene la copertura dell’80% dalla Fidi Toscana spa, società della regione Toscana e partecipata dalla provincia e dal comune di Firenze.
E siamo arrivati quasi alla fine, perché la Chil post per due anni versa le rate concordate, poi … viene ceduta ad altri (anche loro attualmente indagati per bancarotta fraudolenta come Tiziano Renzi) quindi viene dichiarato fallimento.
Il Credito Cooperativo di Pontassieve, ovviamente, ammesso al passivo dal Tribunale fallimentare di Genova, richiede alla Fidi Toscana Spa il pagamento dell’80% del debito residuo pari a 328.893,37 e quindi 263.114,70 euro che Fidi Toscana spa è così costretta a versare.
Oh bene E’ finita qui?
Perché se fosse finita qui sarebbe una delle tante aziende finite in fallimento (il Tribunale deciderà se fraudolento o meno) ed un Consorzio di Garanzia è tenuto a pagare, per la parte spettante, il debito residuo, nulla di estremamente clamoroso (anche se la concessione di un fido di quell’importo senza garanzia ipotecaria, per una simile Banca, nel 2009, era un’operazione più che anomala).
Ma naturalmente non è finita qui.
La ciliegina sulla torta arriva dal Ministero dell’economia, il buon Piercarlo Padoan, infatti, ha voluto fare un regalino fuori stagione al Presidente del Consiglio ed il 18 giugno di quest’anno (Renzi era Premier da pochi mesi), delibera di rifondere Fidi Toscana spa di un importo pari a 236.803,23 euro utilizzando il Fondo Centrale di Garanzia, pagamento avvenuto il 30 ottobre scorso.
Eh … Oplà … il gioco è fatto.
A pagare i debiti del padre di Renzi … siamo stati tutti noi.
Quando, meno di un mese fa, siete andati a versare la Tasi, ebbene, pensate che una parte dei vostri soldi è servita per pagare i debiti del papà del nostro Premier, l’ennesimo grande successo del governo Renzi.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro