Sette miliardi alla Grecia? E’ solo l’inizio, a luglio ne occorrono altri venti!
Nell’articolo che ho pubblicato soltanto due giorni fa ho messo in risalto come le manovre prospettate dal nuovo Governo greco, atte ad ottenere una proroga di quattro mesi dei finanziamenti europei, fossero solo di facciata, insomma nulla di concreto.
In particolare vorrei ricordarvi un passo del mio articolo:
Rimango personalmente della convinzione che la “proroga” di quattro mesi accordata ad Atene abbia il solo scopo di preparare la Grecia, l’Europa, ed il mondo intero alla prima fuoriuscita di un Paese dall’euro, lo penso soprattutto perché non esiste alternativa e qualsiasi altra soluzione sarebbe decisamente peggiore.
Ebbene, oggi, Bloomberg praticamente dice la stessa cosa, ossia che con la loro lettera Tsipras e Varoufakis abbiano avuto il solo scopo di “guadagnare tempo”, e naturalmente, aggiungo io, il tutto sarebbe stato concordato con l’Europa che ha, a sua volta, la necessità di “preparare” i mercati a questa eventualità.
D’altronde il contesto nel quale ci troviamo è più che lampante, per ottenere i sette miliardi già vengono prospettate azioni assolutamente irrealizzabili, ma qualora anche lo fossero, avremmo portato avanti la situazione attuale a giugno ed il mese successivo ci sono in scadenza altri venti miliardi: che si fa?
Probabilmente Syriza si è resa conto che continuare di questo passo avrebbe potuto creare guai ancora peggiori ed innescare disordini sociali, serviva una decisione drastica ma improcrastinabile.
Sotto questo punto di vista è assolutamente emblematica la decisione presa proprio oggi da Tsipras, di bloccare il campionato di calcio che praticamente era diventato un pretesto per innescare ogni tipo di violenza.
E’ vero che episodi di violenza fra i tifosi greci sono sempre stati all’ordine del giorno, ma ora si sono superati tutti i limiti perché anche la riunione dei Presidenti della Lega calcio di Serie A è finita in rissa.
Un consiglio di Lega che si era riunito per discutere dei gravi scontri avvenuti domenica scorsa durante il derby fra il Panathinaikos e l’Olympiacos, e il raffronto con quanto successe nel 1990 fra la Dinamo di Zagabria e la Stella Rossa di Belgrado, protagonista Zvonimir Boban, diventa quasi d’obbligo.
La situazione sociale sta degenerando, fino a quando vorremo tirare la corda? Cosa è meglio per il popolo greco? Continuare su questa strada … o prenderne un’altra?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro