Stamina: occorrerebbe incriminare anche la Magistratura
Non ci stupiscono tutti i capi di imputazione nei confronti di Davide Vannoni e del suoi collaboratori, Stamina, era chiaro da tempo a tutti coloro che hanno un minimo di cervello, era ben più di una truffa, ma una vera e propria associazione a delinquere.
E le vittime, questo è il fatto più grave, erano persone e famiglie assolutamente indifese poiché già provate da indicibili sofferenza a causa di malattie al momento senza speranza.
Tutto ciò era più che evidente, e la Magistratura è colpevole di essere arrivata in ritardo, in grave e colposo ritardo, non solo, ma per parecchi anni alcuni giudici sono stati pure accondiscendenti verso una banda che definire malavitosa è poco.
Se fossimo in uno Stato normale a pagare, oltre a Vannoni e la sua gang, dovrebbero proprio esserci anche i giudici che calpestando la più importante delle leggi, quella del buon senso, si sono prestati ed indirettamente hanno anche contribuito al perpetuarsi di questo scempio.
Ma lo sappiamo, non viviamo in un Paese normale, nessun giudice pagherà mai per le sue malefatte, anzi verrà vantata la magistratura per aver fermato dei truffatori.
Tre mesi fa, sulle pagine de L’Espresso, compariva un articolo del prof. Silvio Garattini dall’inequivocabile titolo “Un Paese normale non ha Stamina” in cui il celebre scienziato e farmacologo denunciava anche le colpe della politica nell’affare Stamina.
Assolutamente d’accordo, inqualificabile il comportamento del Ministero della Salute, ma, caro Professore, “Un Paese normale non ha Stamina” anche perché la Magistratura interviene immediatamente e ferma i delinquenti che sfruttano il dolore della gente per i propri abbietti scopi utilitaristici, questo, forse, aveva dimenticato di scriverlo.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro