Turchia: il mondo sta impazzendo
Ormai non c’è più limite a nulla, dopo i falsi attentati siamo arrivati anche ai golpe fasulli. Cosa si inventeranno ancora?
Tuttavia, se entro nell’argomento, è perché stavolta c’è una novità, e non di secondo piano!
Finora, infatti, tutti i media mondiali, e naturalmente non avevano fatto eccezione i nostri giornali e telegiornali, si erano appiattiti sulle versioni “ufficiali”, insomma la menzogna veniva profusa a piene mani, senza alcuna eccezione.
Uno strato di densa melassa aveva ammantato le menti più indifese della popolazione senza lasciar loro via d’uscita, oggi invece si è aperto un piccolo pertugio dal quale entra un po’ d’aria fresca che permette, anche se a fatica, di respirare.
Ed arriva proprio da dove meno te lo saresti aspettato: Il Corriere della Sera.
Se volete sapere quindi quel che è accaduto venerdì scorso in Turchia leggete il seguente articolo:
Chi c’è dietro il «golpe fasullo» in Turchia, e che cosa succede ora
E’ un’auto-intervista dell’editorialista del Corriere, Antonio Ferrari, probabilmente il maggior esperto italiano di “cose turche”, ebbene, permettetemi ora alcune considerazioni.
Fin dall’inizio Ferrari mette le cose in chiaro con una affermazione tanto logica quanto inequivocabile:
Perché non credi al golpe?
«Primo: perché nella mia vita professionale ho visto tutto e il contrario di tutto, ma un golpe di sole quattro ore non avrei mai potuto immaginarlo, neppure nello stato libero di Bananas. Secondo, ci sono retroscena quasi inquietanti, quantomeno improbabili».
E non è solo la logica ad avvalorare queste tesi ma, aggiunge Ferrari, anche “fonti credibili e preziosissime” che “venerdì sera, per telefono, mi hanno messo in guardia”.
In che senso?
“Mi hanno fatto capire: attenzione, può essere una sceneggiata. Domani Erdogan sarà più forte di oggi”.
Ma attenzione, ora arriva l’aspetto cruciale che, per la quasi totalità delle persone, risulta sconvolgente, Ferrari si chiede:
Ma ci sono stati circa 200 morti…
«Sì, ma — scusate il cinismo — il bilancio delle vittime è simile a quello dei morti di Ankara durante la manifestazione pacifista. Credete che importi a Erdogan?».
Questo è l’aspetto fondamentale che, ripeto, la stragrande maggioranza della popolazione “civile” non riesce a comprendere: una persona “normale”, infatti, vedrebbe sconvolta la propria vita se egli risultasse responsabile, diretto od indiretto, della morte di altre persone, non è così però per un politico le cui decisioni, spesso, hanno conseguente drammatiche e letali.
In altre parole la “gente” in genere tende a credere ad alcuni fatti, non solo perché li vede e se li sente raccontare in tv, ma perché ritiene inumano, e per questo la propria mente rifiuta il solo pensiero, che alcune stragi possano essere state organizzate da persone apparentemente “normali” al solo scopo di mantenere o incrementare il proprio potere.
Quindi perdonate il cinismo mio e soprattutto di Antonio Ferrari, ma di 200 morti “Credete che importi a Erdogan?”.
Perciò Ferrari non ha alcun dubbio nel rispondere alla domanda:
Vuoi dire che potrebbe essere un «golpe fasullo»?
«Esattamente. Le mie fonti turche hanno sostenuto questa possibilità».
E successivamente
Per te, insomma, è quasi una farsa?
«Se non ci fossero i morti, direi di sì».
Lo so che è atroce, ma leggere questo sul “Corriere della Sera” mi ha rincuorato … finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di raccontare i fatti e non di mistificarli.
Grazie Sig. Ferrari, grazie a nome delle persone che si ostinano a tenere la mente aperta.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro