Ue: l’Italia è una ciofeca
Leggendo il giudizio che oggi la Commissione europea dà del nostro Paese, mi è tornato alla mente questo appellativo che sentii per la prima volta dal mio Capitano durante il periodo della leva (ebbene sì, ai miei tempi si “andava” a militare per 12 mesi), lui utilizzava spesso questo termine, “ciofeca”, non solo per indicare una brodaglia da mensa, ma in genere per identificare ciò che funzionava male perché obsoleto o antiquato.
Ed allora, è stato pubblicato proprio stamane il “Rapporto sul meccanismo di allerta sui rischi macroeconomici”, in pratica uno studio che stabilisce quali Stati dell’Unione debbano essere sotto esame poiché persistono eccessivi squilibri macroeconomici.
Guardate che noi non siamo stati bocciati adesso, è da tanti anni che veniamo bocciati, quindi non c’è nessuna novità, ma tant’è che anche per il 2016 continueremo ad essere sotto esame appunto della Commissione europea.
E non siamo neppure gli unici, anzi, la maggioranza dei Paesi che compongono l’Unione (18 su 28) sono stati bocciati, quindi siamo in buona compagnia, solo che …
… solo che leggere il giudizio che la Commissione europea dà del nostro Paese è … un qualcosa di umiliante.
L’Italia infatti deve essere costantemente monitorata dall’Europa per i gravi rischi derivanti:
- Da un debito pubblico troppo elevato
- Dalla debolezza della competitività
- Dalla bassa crescita
- Dalla scarsa produttività
Leggendo queste parole, quindi mi è tornato alla mente quel termine che usava così di sovente il mio Capitano, per la Commissione europea, l’Italia è … una ciofeca.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro