Wall Street continua a stabilire nuovi massimi storici
Il Presidente Trump sull’orlo dell’impeachment, una situazione internazionale che molti definiscono esplosiva, Goldman Sachs che mette in guardia gli investitori da una possibile “bolla-tech”, ed in tutta questa situazione Wall Street che fa?
Supera e migliora ogni precedente record storico. Il Dow Jones e lo S&P500 arrivano a quotazioni che qualche mese fa non si sarebbero neppure potute immaginare.
Oggi poi la Presidentessa della Fed dovrebbe annunciare un aumento dei tassi negli Usa, una decisione che non dovrebbe assolutamente favorire il mercato azionario.
Insomma, occorrerebbe davvero capire che questi continui record a Wall Street non sono la conseguenza di un periodo particolarmente florido per l’economia a livello globale e soprattutto non abbiamo mai assistito nella storia ad una fase così prolungata ed ininterrotta di aumenti degli indici di Borsa.
Ricordiamo infatti che il trend rialzista è iniziato il 9 marzo del 2009, abbiamo già superato quindi gli otto anni del cosiddetto mercato toro. Quando, all’inizio del 2013, l’indice di riferimento della Borsa americana era tornato sui livelli dai quali era crollato a causa dello scoppio della crisi subprime molti analisti avevano previsto almeno una fase di assestamento per evitare di incappare in una nuova bolla speculativa.
Ebbene da allora sono passati quattro anni e mezzo durante i quali lo S&P500 non ha fatto altro che salire guadagnando in questo periodo più del 62%!!!
Al culmine della crisi lo S&P500 era arrivato a quotare 735 punti, ieri ha chiuso a 2440 punti, dai minimi quindi il guadagno è stato del 232%!!!
Quanto parte di questo guadagno è “vero” e quanto è la conseguenza di una “droga” finanziaria immessa dalle Banche Centrali di tutto il mondo?
E’ una domanda che qualsiasi investitore accorto dovrebbe porsi.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro