Zapatero choc: la congiura che portò al colpo di Stato in Italia nel 2011
E’ vero, ormai soltanto le persone manifestamente in cattiva fede, solo i disonesti non ammettono ciò che non ha neppure bisogno di essere dimostrato poiché è evidente e sotto gli occhi di tutti: nel 2011, in Italia, ci fu un colpo di Stato che sovvertì le Istituzioni democratiche.
Non c’è bisogno delle “prove”, se un politico democraticamente eletto viene costretto a dare le dimissioni ed al suo posto, in un giorno, viene nominato (proprio NOMINATO) una persona che non ha avuto nessuna legittimazione popolare, ebbene una cosa del genere non può che chiamarsi GOLPE.
Ma se questo non bastasse e qualcuno volesse anche le “prove testimoniali” di persone “terze” a conoscenza dei fatti, allora possiamo citare la puntuale e documentata ricostruzione dei fatti come riportata nel libro di Alan Friedman.
Non basta?
Ed allora leggiamo cosa ha scritto l’ex Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Timothy Geithner. Stiamo parlando di una persona che per diversi anni ha determinato la politica economica americana essendo il Segretario al Tesoro l’equivalente del nostro Ministro dell’economia. Ebbene Geithner, ha scritto e dichiarato di essere stato contattato da “alti funzionari” europei che chiedevano una collaborazione dell’Amministrazione Obama nel complotto ordito per far fuori Berlusconi.
Non basta?
Ed ecco che abbiamo ora anche la testimonianza di una persona che in quel periodo era all’interno delle “cose europee” essendo il Primo Ministro di una importante nazione come la Spagna. Stiamo parlando dell’ex Premier iberico Josè Luis Zapatero che in una intervista apparsa sulla Stampa ha ricordato ancora quanto già scritto nel suo libro “El dilema”, ed ossia la congiura che portò al sovvertimento della democrazia in Italia. In particolare Zapatero si è soffermato sul G20 di Cannes nel quale, appunto Berlusconi, ed il suo Ministro dell’Economia, Tremonti, furono vittime di attacchi durissimi da parte dei soliti nomi della politica e dei poteri forti europei e mondiali.
Ma forse è meglio per tutti se riportiamo fedelmente quando detto da Zapatero:
«Andai con il timore che potessimo essere nel mirino dei sostenitori dell’austerità, ma l’obiettivo era l’Italia», racconta l’ex premier spagnolo, «Berlusconi e Tremonti subirono pressioni fortissime affinché accettassero il salvataggio del Fmi. Loro non cedettero e nei corridoi si cominciò a parlare di Monti, mi sembrò strano. Su Berlusconi – aggiunge Zapatero – non dirò una sola parola contro: oggi sarebbe facile, ma ho lavorato bene con Berlusconi. Mi stupisce soltanto che sia ancora lì a far politica».
Insomma Berlusconi e Tremonti “NON CEDETTERO”. Vorrei però anche sottolineare quelle ultime parole di Zapatero, a mio avviso estremamente importanti, che, riferendosi a Berlusconi, dice: “Mi stupisce soltanto che sia ancora lì a far politica”.
Ed in effetti Tremonti poi, di fatto, ha abbandonato la scena politica. Dopo aver subito qualche attacco infamante (in perfetto stile mafioso) riguardante in particolare alcuni suoi collaboratori ha infatti preferito farsi da parte, ed è assolutamente comprensibile, essendo sempre stato un grande tecnico, ma mai un uomo politico.
Berlusconi, invece, nonostante tutto quanto sia stato fatto ai suoi danni, anziché godersi una dorata vecchiaia ha preferito con costanza e caparbietà assolutamente fuori dal comune, rimanere nell’agone politico, una scelta che, obiettivamente, anche un “avversario politico” come Zapatero riconosce, gli fa un GRANDE ONORE.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro