Borse euforiche per i dazi
Ma chi ha detto che i dazi distruggono le economie? Al contrario le galvanizzano! Ed ecco che i mercati borsistici quindi rispondono in maniera entusiastica ai dazi di Trump ed ai contro-dazi delle Unione europea.
Tu mi aumenti l’acciaio? Ed io ti aumento il whisky! (Acciaio contro whisky americano?!? Ma chi lo beve più in Europa il whisky americano?).
Tu mi aumenti l’alluminio? E io ti aumento le Harley Davidson! (Alluminio contro Harley Davidson?!? Ma chi le compra più in Europa quelle moto da tamarri?).
Ed allora sembra proprio che abbia ragione il Segretario al Commercio americano, Wilbur Ross, quando dice che “La eventuale rappresaglia non avrà un impatto significativo sull’economia Usa”.
Gli Stati Uniti hanno una bilancia commerciale talmente “sbilanciata” che una guerra dei dazi li vede vincenti su tutti i fronti, se si vuol fare la guerra agli Stati Uniti occorre combatterli su un altro fronte, quello del … dollaro.
Gli Stati Uniti hanno sempre avuto una bilancia commerciale “sfavorevole”, è quanto hanno dato in contropartita dell’accettazione del dollaro come valuta internazionale.
Praticamente la totalità delle commodities viene infatti scambiata in dollari, chi lo ha stabilito?
Nessuno! Ma chi si è permesso di avanzare perplessità sul dollaro come unica moneta sovranazionale … ha avuto guai (vero Strauss-Khan?).
Ed allora occorre ricordare a Trump che l’Europa ed il Giappone non sono più in macerie come alla fine della seconda guerra mondiale, e che la Cina è diventata la seconda potenza economica del pianeta.
Ed allora, caro Trump, ha ancora senso che soltanto il dollaro venga utilizzato negli scambi internazionali? O forse è arrivato il momento, una volta per tutte, di mettere ordine al mercato monetario globale, magari istituendo una moneta per gli scambi internazionali (non coniata ovviamente) derivata dalla ponderazione delle principali valute del pianeta.
Solo così il caro Trump abbasserebbe la cresta.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro